SEO vs 2019

Come Google e gli altri motori di ricerca vedranno e troveranno i nostri siti web e blog? Beh, non con una palla di vetro!

Come per una grande biblioteca con mille mila libri sparsi su scaffali organizzati secondo una logica che probabilmente solo il bibliotecario e pochi altri illuminati conoscono, anche i motori di ricerca (e tra questi il più famigerato: Google) hanno una logica su cui basano tutta la vostra ricerca. 

Certo questa logica o algoritmo che dir si voglia può spesso cambiare nel tempo in modo da far impazzire anche il più attento, ligio e coriaceo dei SEO manager, ma purtroppo la moda non ha catene e la tendenza segue percorsi che spesso vanno contro le abitudini…anzi le odiano proprio!! 

Nello scorso anno abbiamo assistito al trend, ma che dico trend, alla tendenza (traduzione semplificata di trend) ad agire su questioni tecniche come:

  • il protocollo della comunicazione sicura (HTTPS), quindi una sorta d’assicurazione di protezione per il visitatore del sito su cui si atterrava e un indice per i motori di ricerca della validità del sito stesso
  • l’affermazione del sistema AMP (accelerated mobile pages) lanciato da già 3 anni per velocizzare il caricamento delle pagine web su cellulare 

Dal 2019 però, esperti SEO (cioè quei malati mentali intenti a psicanalizzare i motori di ricerca e a parlare con un semplice rettangolino bianco e vuoto) affermano che si comincerà a orientarsi verso nuovi modi d’utilizzo dei nostri device (o marchingegni in generale). In più, la ricerca sempre maggiore di contenuti di qualità, chiari e qualificati, porterà a dar maggiore riscontro alle “referenze” dei nostri siti e alle connessioni tra noi e gli altri, anche attraverso i social media. Testi e meta descrizione della giusta lunghezza e keyword appropriate, ma soprattutto backlink a contenuto ad alto contenuto di riferimento, saranno importanti specialmente per siti con modesti volumi di visite, insieme a fotografie indicizzate e un sempre più crescente utilizzo dei video. 

Ma andiamo con ordine e vediamo ancora cosa nel 2019 potrà rendere appetibile il nostro sito web.

Le ricerche sui cellulari e velocità caricamento della pagina

Inutile dirlo, ormai un sito web non può esimersi dall’essere responsive…nel senso che deve necessariamente essere costruito e disegnato anche per essere visto sul cellulare! È da tempo che le ricerche così dette su mobile hanno affermato il loro ruolo nella società, ma soprattutto sui motori di ricerca. 

E qui entra in ballo l’AMP, acronimo di (accelerated mobile page), che altro non è che un protocollo, promosso da Google, ottimizzato per far si che le pagine web abbiano una velocità maggiore di caricamento (si vocifera che nelle prime prove si sia passato dal 15 all’85%). 

Va da se che se lo promuove Google ovviamente avrà dei vantaggi se i nostri utenti usano il buon vecchio motore di ricerca.
Altra cosa è la ricerca organica: sui cellulari, rispetto alla ricerca su desktop, la capacità di lettura quasi si dimezza e i caratteri presenti nei titoli passano da circa 130 a poco più di 60, mentre nella pubblicità addirittura a 30-40. Questo implica che l’utilizzo delle parole chiave rilevanti dovrà essere posto nei titoli in primo piano.  

I backlink! Quel parametro che piace tanto

Un link ricevuto da un altro sito o meglio molti link ricevuti da molti siti, significa in sostanza essere citati su altri siti o canali da altre persone. E cosa ci rende più autorevoli se non altre persone che si riferiscono ai nostri contenuti quando magari stanno trattando la stessa materia o comunque qualcosa di simile? 

Beh, capirete a questo punto che aver delle connessioni attraverso dei backlink, altro non fa che agevolare quel passaparola che tanto ci piace (e piace anche a motori come Google) e fa anche aumentare il numero di visite, sempre che siano qualitativamente rilevanti e consone alle nostre aspettative.

In questo piccolo mondo dietro le quinte chi ne fa da padrone sono dunque i contenuti, i quali dovranno si essere ottimizzati per una lettura sul web, ma su tutto interessanti e chiari.

Facebook e SEO: quanto fa bene essere social al nostro sito?

Già da tempo, post legati a video creati su misura per Facebook e fotografie legato a relazioni interpersonali tra conoscenti, hanno avuto un riscontro maggiore nell’indicizzazione dei contenuti. 

A questo proposito c’è da dire che chi ha investito tutte le sue risorse su FB senza una strategia SEO combinata, potrebbe risvegliarsi in un brutto sogno in cui le molliche di pane che ha seminato lungo il cammino se le è mangiate tutte Mark Zuckerberg e per i suoi user trovare la strada non sarà più come prima.

Ma non fasciamoci la testa, non è detto che non arrivino nuovi modi per sfruttare questo social. 

Ricerche vocali: cosa devo dirti mio caro Google?

Tra le più interessanti novità c’è sicuramente quella delle ricerche fatte in modo veloce, intuitivo, pigre e fashion allo stesso tempo. Si perché la ricerca vocale incarna tutto ciò che fin da piccoli abbiamo sempre sognato di fare: intrattenere una conversazione proficua con una macchina!
La SEO in questo caso andrà a giocare sulle parole chiave impiegate e adeguate alle tendenze, al gergo, allo slang giovanile e ai neologismi mischiati a parole straniere ormai d’uso comune. Bisognerà anche stare più attenti al principio della coda lunga (più parole associate come keyword), associando parole che la macchina (perché sempre macchina rimane) riesca a riconoscere.
Infine, parte dei contenuti dovranno essere gestiti e indirizzati a specifici argomenti secondo uno schema di domande e risposte, proprio in vista della tendenza e dei temi delle ricerche vocali. 

Non ti scordar di Amazon

Come consumatori, raramente andiamo su Amazon solo per la ricerca di prodotti. Di solito siamo molto vicini al punto di acquisto…e Amazon questo lo sa! Infatti Amazon fa continuamente test di controllo delle conversioni. Pertanto, come eventuali venditori su Amazon, abbiamo anche noi bisogno di modifiche che aiuteranno a convertire.

Ciò include rendere i nostri prodotti più visibili dei nostri concorrenti e apportare modifiche che trasformino i semplici interessati in acquirenti, tenendo presente l’obiettivo dell’algoritmo di ricerca di Amazon.

Nella SERP, Amazon mostra i risultati della nostra ricerca, cioè il prodotto che tendenzialmente stavamo cercando, ma questa ricerca è vincolata a un algoritmo che Amazon stessa impone.

Ma Amazon.com è considerato un motore di ricerca?

Certo! Sebbene Amazon.com sia un mercato di e-commerce, può anche essere utilizzato come motore di ricerca. In molti casi gli acquirenti usano Amazon per confrontare i prezzi e trovare i prodotti; i venditori spesso usano Amazon per ricerche di mercato. Inoltre, con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, i dati di Amazon.com vengono spesso utilizzati per rispondere alle ricerche vocali.

Questo dovrebbe far pensare anche alle ricerche organiche su altri motori di ricerca (a esempio Google): poiché Amazon compare spesso tra i primi risultati nelle ricerche, un buon posizionamento dei nostri prodotti nella piattaforma di Amazon potrebbe di conseguenza portare a un buon posizionamento su altri motori di ricerca.

Purtroppo Amazon non annuncia quando c’è un aggiornamento al loro algoritmo di ricerca. Per questo motivo, è impossibile stabilire con quale frequenza cambiano le classificazioni di ricerca su Amazon. Fortunatamente però l’algoritmo tende ad essere abbastanza stabile.

Comunque, per non farla troppo più lunga del dovuto, diciamo che le tendenze del 2019 nel fantastico mondo della ottimizzazione sui motori di ricerca (SEO), dovrà come sempre seguire una logica incrociata: tra l’utilizzo delle nuove tecnologie; i player sul mercato che in qualche modo impongono un cambiamento delle abitudini di ricerca, interesse e d’acquisto; i social media e lo sfruttamento delle interazioni tra utenti sui quali essi stessi si fondano; e ancor prima una figura tecnica capace di districarsi tra la matassa di dati puntando all’obiettivo sempre.

Matteo