IL MARKETING DENTRO O FUORI?

Di questi tempi si sente parlare spesso di Inbound Marketing rispetto all’Outbound Marketing…beh, forse non così spesso! Probabilmente siamo noi, fanatici del marketing, a parlarne a imprenditori e non adetti ai lavori, e molto più spesso, in risposta, riceviamo il volto interrogativo tipico del tenente Colombo…e la sensazione d’essere gli assassini!

Ok, cerchiamo di semplificare!

Mettiamo il caso il cui la vostra azienda fosse un fiore, una margherita ad esempio (OK sig. Guru, nel caso le pagherò i diritti!!), in mezzo ad un campo di tulipani. Il vostro obiettivo sarà quello di fare profitto trovando clienti, ad esempio api, affinchè acquistino i vostri prodotti/servizi (diciamo nettare da cui ricavarci miele? Vada per il nettare).
Ora, in un campo di tulipani, potrebbe sembrar facile farsi vedere come margherita, ma ci sono circostanze in cui non è poi così semplice: ad esempio, potreste essere sovrastati in altezza da tulipani più alti e più grandi; essere circondati da fiori del vostro stesso colore e che offre qualcosa di simile a voi diventando di conseguenza come uno dei tanti; oppure essere costretti a fiorire quando fa freddo e non ci sono insetti in giro o addirittura quando piove… e così via. Cosa fare in questo caso?

Beh, nell’Outbound (in uscita!) Marketing, quello che potreste fare, come margherita, sarebbe rimboccarvi le radici e cominciare a correre, parlare con ogni singolo insetto che ronza li intorno, gridare a sguarcia gola in tutte le direzioni, preparare un bouchet con altri fiori in cui spiccate per bellezza; oppure farvi dire, da un apicoltore locale, nomi e cognomi delle api regine di tutte le arnie del mondo (ovviamente pagando l’apicoltore!), a cui spedire una bella cartolina con la scritta “saluti da casa mia!!! Firmato, Marghe”, senza alcun messaggio particolare e con il tuo marchio ben in vista e con un invadente profumo di margherita sulla carta; organizzare una fiera di floricoltura con altre margherite, e vedere quante di queste api hanno veramente bisogno di voi… non è detto che questi metodi non funzionino. Anzi! Cercare di “educare” i clienti, in un certo senso, è il mestiere più vecchio del mondo (del mondo del marketing ovviamente!). Molti mezzi del marketing, sia web che tradizionale, sono collegati a questi programmi, solitamente più a breve termine, per farvi trovare da api che non vi stavano cercando… si clienti non proprio api, scusate!

Recentemente però, si è sviluppato un metodo che ha deciso (di sua spontanea volontà) di attrare i clienti con contenuti ed incentivi piuttosto che proporsi in maniera più invasiva… questo modo di far marketing viene chiamato appunto Inbound Marketing.

L’Inbound (in entrata) Marketing è una proposta a step (meglio dire “fasi”? Buona dai, FASI!!), un metodo d’approccio per fare in modo che siano le api (non insetti a caso, ma solo quelli con almeno la voglia di comprare!) a ronzarvi attorno e soprattutto a trovarvi, creando una buona condizione per effettuare un incontro, un acquisto e magari anche tornare fischiettando a farvi visita. Facile detta così, ma qui sta il problema!! Come si fa?

Ritornando alla nostra floreale metafora della margherita, inizialmente avrete a che fare con una miriade d’altri insetti (zanzare, formiche, ecc.) a cui potrebbe non interessare nulla di voi…allora perché sprecare inizialmente energia e denaro invece d’indirizzarli verso qualcosa che risulti utile a chi davvero ha interesse?
Potremmo cominciare a puntare su insetti a cui piacciono i fiori e magari con la predisposizione al volo… ecco, già così facendo avrete definito dei prospect (ancora con l’inglese… eppure dire “ape” non è difficile!), insetti/clienti a cui potenzialmente potrebbero interessare i vostri prodotti o servizi e su cui basare i messaggi della vostra comunicazione; forse sarebbe meglio dire delle vostre comunicazioni, poiché anche tra gli insetti ci sarà chi preferisce posarsi comodo su un fiore vicino all’alveare, o a cui non piace il profumo delle margherite o che addirittura non sanno nemmeno che esistono le margherite.

Ecco, è proprio partendo dalle abitudini e dal carattere che bisognerà cominciare ad incuriosire i vostri insettini. Diventare più SOCIALMEDIAmente appetibili, darà modo ai vostri simpatici insetti d’identificarsi con voi e di sposare la vostra petalosa (parola ormai sdoganata) filosofia aziendale. Magari anche con un petali giallo ed uno nero, o parlando della capacità delle margherite di fare il solletico, o parlare ad esempio del vostro prodotto “nettare” e delle caratteristiche del profumo delle margherite e dei suoi effetti benefici sull’umore (sto inventando se non si era capito).
Insomma creare dei contenuti (ricordatevi questa parola!!!) che vi rendano, nel lungo termine, riconoscibili, competenti e, con incentivi minimi, far in modo che un interesse si tramuti in un’azione.

Insomma, per farla corta, spesso è la combinazione di diverse attività di marketing in entrata e in uscita (si, uno entra ed uno esce) che produce i migliori risultati. Sviluppare quindi una strategia che mischi diversi metodi e canali, serve a massimizzare un programma efficace.
Sfruttare le tecniche di Marketing Inbound è necessario per riempire i vostri canali di vendita con nuovi lead (nel nostro caso ghiotte api ed insetti curiosi), mentre il Marketing Outbound vi aiuta a monitorare e guidare le prospettive già esistenti attraverso il vostro ciclo di acquisto. Solo attraverso la combinazione di entrambe le pratiche è possibile preparare un terreno fecondo dove poter crescere… sia come azienda che, ovviamente, come margherita!

Matteo