IL MARKETING SPIEGATO CON I FIORI

Perché spiegarlo con i fiori?

Beh, l’idea che il Marketing sia un casino, una sorta di cubo di Rubik con 10 colori, un calvario di termini incomprensibili e spesso preludio d’un ingente investimento economico sul “nulla” (adoro le iperboli), ormai è ormai conclamato;

basta vedere la quantità imprecisata di anglicismi (o inglesismi? Bah…) che affollano le bocche di marketer e businessman, dalle possibili actions, apps, keywords, assessments, funnels (potrei continuare all’infinito…) e metodi utilizzati proprio per fare marketing.

L’innocente domanda di una nipotina curiosa “zio, ma TU che lavoro fai?”, nonostante una semplificatissima (almeno credevo!) spiegazione di 10-14 minuti (dai…è meno di uno speech su TED!), durante la quale gli occhi si chiudevano e la testa tendeva a palleggiare su un parquet immaginario, mi fece balenare nella testa che forse non è così facile da comprendere per i non addetti ai lavori…avrei certo dovuto capirlo dalle parole crude del mio babbo: “cos’è MarCHeting? Ma perché non ti trovi un lavoro?”… saggezza da pratico metalmeccanico!!!

Ma tutti i torti non posso darglieli. Anzi, ci sarebbe da fare un po’ d’autocritica: perché la percezione che si ha del Marketing, e del suo valore in generale, è paragonabile a quella d’un talismano anticoncezionale del XIX secolo?
Da qui l’esigenza di parlare di argomenti complicati non semplificandoli, ma dividendo ogni parte in una semplice storia che possa abbellire il nostro bagaglio di conoscenze, senza annoiarci, magari raccontandola in modo incredibile, fantastica, libera da tutte le sfumature didattiche (o almeno che pensiate siano libere…ehehehe) e soprattutto che faccia passare 5 minuti senza quel pensiero altalenante “OK, ma quanto mi costa tutto questo?”.
Ah dimenticavo, perché i fiori?…mmm…beh, sono semplici da disegnare e poi… anche i fiori fanno marketing!

Matteo